Angel of the week: Pietro Ruggeri

Nome Pietro
Cognome Ruggeri
Soprannome Peter
Data di nascita 29/04/1969
Ruolo negli Angels Allenatore, Ex Giocatore
Ruolo Attuale
Numero di maglia 40
Altezza 173
Peso 82
Anni di esperienza nel football 29
Pietro Ruggeri

Pietro Ruggeri

In quali squadre hai giocato?
Angels Pesaro, Towers Bologna, Giants Bolzano, Phoenix San Lazzaro di Savena, Runaways Bologna, Warriors Bologna, Dolphins Ancona.

Quando e come ti sei avvicinato al football?
Mi sono avvicinato al football da bambino guardando le partite in TV e seguinedo i primi anni gli Angels, poi a 14 anni ho iniziato a giocare nelle giovanili degli Angels Touch Football assieme ad Angeli, Clini, Radi ecc.

Quale è stato il tuo percorso di crescita personale nel football?
Come molti ho inizaiato come QB ma ben presto sono stato dirottato in difesa (evidentemente ero troppo bravo come QB 😀 ) ho iniziato come CB poi SS e FS, crescendo di peso mi hanno spostato prima OLB e poi DE per poi terminare come Mike LB.

Hai raggiunto qualche particolare obiettivo nel football?
In nazionale non ho mai giocato, ma questo non è un grosso cruccio che ho. Però ho vinto 2 Superbowl (1996 e1997) con i Phoenix e giocato la finale di Champions League (1997), mentre con gli Angels ho giocato un Superbowl (1986), ne ho giocato uno anche con i Dolphins (2002) e uno da allenatore dei LB e Special Team (2003) mentre nel 2004 ho dovuto lasciare la squadra, per problemi personali, verso la metrà del campionato.

Qual’è la tua partita preferita e perché?
Non ho una vera partita preferita, tra quelle che ho giocato, piuttosto ne ho tante da dimenticare, partite in cui non ho dato o non sono riuscito a dare il massimo per contribuire a raggiungere il massimo della performance con i miei fratelli in campo, ma sono sempre stato tra gli ultimi a mollare. Mi piaceva molto giocare con squadre nuove, mai incontrate prima e di cui non si sapeva lo stile di gioco e chi erano i giocatori più forti.

Qual è il tuo metodo di allenamento in campo e in palestra?
Era di cercare di dare il massimo in ogni esercizio ogni giorno d’allenamento. In partita di dare il massimo dal primo snap all’ultimo fischio dell’arbitro. In palestre ho sempre ricercato lo sviluppo della potenza, senza dristrarmi dalla crescira muscolare e dalla ricerca della forza pura (questi poi vengono col tempo come effetti collateralei benefici.

Che obiettivi individuali hai per questo campionato?
Fare cerescere i miei giocatori il più possibile (tecnicamente e tatticamente) di fargli capire sempre meglio questo sport stupendo nelle sue sfumanture (sempre nei limiti delle mie capacità). fargli capire che l’impegno ed il lavoro sono le uniche strade per il miglioramento, e con un miglioramento globale di tutti i giocatori i risultati arrivano anche sul campo da gioco.

Il tuo ricordo più bello riguardo il Football?
Sicuramente l’anno in cui sono stato allenato da Alan Everest mi rimarrà sempre nel cuore. Poi la stagione con i Towers perchè eravamo 20/25 ragazzi dai 19 ai 22 anni che si divertivano assieme dentro e fuori dal campo. Molto bello è stato anche il primo anno con i Phoenix perchè c’era lo stesso spirito. Al contrario da piccolo gli Angels ero un po’ emarginato (erano tutti fortissimi ed affermati ed io ero un ragazzino che voleva farsi notare in campo, ma era veramente difficile). Al ritorno agli Angels dopo la riapertura ho ritrovato tanti amici delle giovanili che hanno fatto i loro percorsi sportivi e di vita come ho fatto anche io ma la spiegazione della storia della relatività è proprio questa: ti ritrovi assieme dopo più di 20 anni …. ma il tempo sembra che non sia passato.

Il football ha migliorato la tua vita? in cosa?
Si mi ha dato una prospettiva differente di come vedere le cose, mi ha insegnato a immaginare il futuro partendo dagli elementi che osservo nel presente, un po’ come quando reagisci ai giochi d’attacco, due o tre elementi che si muovono in una certa maniera e tu sai già che sarà un lancio in profondità o una corsa centrale.

Altro
Mi piecerebbe più dire come vedo personalmente il football.
E’ uno sport fantastico che può darti molto (sia gioie che delusioni), legami forti coi compagni e con i coach, ma è anche uno sport molto duro e per giocarlo ad alto livello bisogna essere disposti a fare molti sacrifici. Il football è uno sport per tutti (tutti possono trovare la propria collocazione all’interno di una squadra) ma non tutti sono tagliati per giocare a football (non tutti sopportano la fatica e il dolore, non tutti hanno la grinta e la determinazione che questo sport richiede). Però per chi è tagliato per il football si apre un nuova dimensione una dimenzione di amicizia vera e di fratellanza, perchè il football è il vero sport di squadra, in nessun altro sport ci si raggruppa nell’huddle per decidere assieme lo schema che si giocherà tutti contemporaneamente dopo pochi secondi,. Allo snap bisogna che tutti facciano quello che è stato appena concordato. Finita l’azione un nuovo huddle e un nuovo down e così fino alla fine dell’allenamento o della partita…… Bellissimo !!!!!

Angel of the week: Simone Carlini

Nome Simone
Cognome Carlini
Soprannome  Cobra
Data di nascita 06/02/1981
Ruolo negli Angels Giocatore
Ruolo Attuale Linebacker
Numero di maglia 17
Altezza 183
Peso 85
Anni di esperienza nel football 7
Simome Carlini

Simome Carlini

Quando e come ti sei avvicinato al football?
Così…per gioco…un pomeriggio al mare mi ha convinto un mio amico a fare un allenamento come prova e da li in avanti mi sono appassionato a questo sport fantastico

 

Angel of the week: Alex Bianchini

Nome Alex
Cognome Bianchini
Soprannome
Data di nascita 03/10/1995
Ruolo negli Angels Giocatore
Ruolo Attuale Receiver/Tight End
Numero di maglia 10
Altezza 184
Peso 85
Anni di esperienza nel football 5
Alex Bianchini

Alex Bianchini

Quando e come ti sei avvicinato al football?

Mi sono avvicinato al football vedendo alcune partite degli Angels allo stadio Benelli. Nel 2009 feci alcune ricerche sull’età minima per giocare in squadra e dove si trovava il campo di allenamento. Trovate tutte le informazioni decisi un giorno di andare a vedere un allenamento all’ex carcere minorile e due giorni dopo ero lì ad allenarmi.

Quale è stato il tuo percorso di crescita personale nel football?
Inizialmente come ruolo decisi di fare il QuarterBack, ho coperto quel ruolo per circa 2 stagioni, sia in Under 15 che in Under 18. Finiti i bowl di Under 18 di football a 5, la squadra ha deciso di iniziare il campionato di football 9 dove ho cambiato ruolo e mi sono messo a giocare ricevitore. Tutt’ora gioco ricevitore e all’occorrenza anche kicker (solo per gli extrapoint) e safety/Rover.

Hai raggiunto qualche particolare obiettivo nel football?
Con il corso degli anni credo di avere migliorato tantissimo sia tecnicamente che mentalmente, ho fatto 3 provini per la nazionale ma purtroppo non sono stato scelto, il primo provino mi è andato male perché nel pomeriggi, ovvero nella seconda parte della selezione dove si dovevano dimostrare le proprie qualità in campo, ho avuto dei problemi a tutti e due gli aduttori e mi sono dovuto fermare.

Qual’è la tua partita preferita e perché?
Partite preferite per me non ce ne sono perché per me ogni partita è bella ed emozionante. Ma sicuramente le migliori partite sono quelle contro le squadre più forti.

Qual è il tuo metodo di allenamento in campo e in palestra?
Mi alleno 3 volte a settimana in campo e 3 volte in palestra. In campo cerco di fare sempre il mio meglio per poter migliorare sempre di più.

Che obiettivi individuali hai per questo campionato?
Il mio obiettivo era quello di riuscire ad arrivare tra i primi ricevitori italiani in Under19. Con tanto impegno e duro lavoro sono riuscito ad essere primo, non me lo sarei mai aspettato. Ma purtroppo a causa di un infortunio, per me il campionato è finito domenica 23 a Pescara per questo ultimo anno di Under19.

Il tuo ricordo più bello riguardo il Football?
Il ricordo più bello che ho del football è stato a Castelfranco, era l’ultimo quarto ed eravamo sotto di un paio di punti, mancava poco alla fine, faccio una slant e il QuarterBack mi lancia la palla direttamente in Endzone, ricevo la palla e la stringo forte al petto ed è touchdown. È stata un’emozione unica, ho segnato il TD della vittoria.

Il football ha migliorato la tua vita? in cosa?
Da quando ho iniziato a giocare ho imparato che se si vuole ottenere qualcosa bisogna guadagnarsela lavorando duramente ed avendo pazienza, mi ha insegnato a portare rispetto a qualsiasi persona, a partire dai coach, dai compagni di squadra, agli avversari… mi hanno insegnato a non arrendersi mai e di usare TESTA e CUORE.

 

Angel of the week: Jacopo Cortesia

Nome Jacopo
Cognome Cortesia
Soprannome  CJ
Data di nascita 04/06/1987
Ruolo negli Angels Giocatore, Allenatore
Ruolo Attuale Defensive Line
Numero di maglia 69
Altezza 184
Peso 95
Anni di esperienza nel football 6
Jacopo Cortesia

Jacopo Cortesia

Quando e come ti sei avvicinato al football?Era il 31 gennaio 2009 e stavo per addormentarmi col pensiero dell’esame del giorno dopo. Trovo però su Rai2 il superbowl Steelers vs Cardinals e decido di vederlo tutto. Sono rimasto affascinato: come mio solito due giorni dopo avevo già il gioco per la play station; 1 settimana dopo conoscevo tutte le regole a memoria; 2 settimane dopo sono andato a provare ad allenarmi con gli Angels, che ho scoperto solo in quei giorni fossero a Pesaro. Amore a prima vista!

Quale è stato il tuo percorso di crescita personale nel football?
Ho cominciato subito come Defensive End, diventando titolare l’anno stesso in cui ho cominciato, e giocando subito ai Playoff. Ho giocato nel momento del bisogno anche in linea d’attacco, ritornando però l’anno dopo alla mia adorata difesa. L’anno stesso di avvicinamento ho cominciato a seguire la neonata giovanile Angels in giro per l’Italia, ma solo come aiutante. Già dall’anno successivo sono diventato assistente allenatore della squadra Junior, ruolo che copro ormai da 4 anni e passa.

Hai raggiunto qualche particolare obiettivo nel football?
Uno degli obiettivi più sentiti è stato giocare all’All Star Game Lenaf del 2013, classificandomi come quinto difensore del mio Team in mezzo a grandi giocatori.
L’obiettivo più sentito è comunque l’essere apprezzato come coach: c’è sempre da imparare, ma insegnando vedi i giovani crescere e cresci anche tu.

Qual’è la tua partita preferita e perché?
Sceglierne una è difficile. La partita che mi emoziona di più è la prima di playoff mai giocata, con i Guelfi Firenze. Era la mia seconda vera partita intera da titolare, dopo neanche 2 mesi di allenamento. Abbiamo perso ma giocando come leoni. Ho usato istinto e non ho avuto paura: è la prima volta che una linea d’attacco avversaria si è fermata a fine partita per complimentarsi.
Mi ha emozionato anche la mia prima partita da capitano, nella stagione 2011 coi Muli. O anche le partite in doppio ruolo, come contro gli Hogs nel 2014. Ma posso confessare che ogni partita in difesa è la mia partita preferita!

Qual è il tuo metodo di allenamento in campo e in palestra?
In campo ho la regola del “non risparmiarsi”. Finché ce n’è si va avanti, anche con qualche piccolo dolore. Stessa cosa vale nel contatto con l’avversario di allenamento: è inutile sia per me che per il compagno risparmiarsi, quindi si va sempre al 100%. Se una volta vince l’avversario, la volta dopo lotto per conquistarmi la vittoria. Per questo voglio lo stesso da parte del mio compagno!
In palestra vado continuamente… Salvo nei momenti in cui iniziano i dolori! Ma anche lì, finché il fisico regge, si va avanti!!!

Che obiettivi individuali hai per questo campionato?
Un sack di media a partita? 😀
Mi sono prefissato questo, ma in realtà voglio arrivare fino alla fine senza accusare dolori. Voglio essere incisivo e decisivo, diventando una vera spina nel fianco per gli attacchi avversari.
Voglio essere l’uomo che negli scouting viene descritto così: “Occhio al 69 ragazzi, dobbiamo riuscire a fermarlo sennò i giochi non vengono!”.

Il tuo ricordo più bello riguardo il Football?
Il mio ricordo più bello riguardo il football non ha niente a che fare col football giocato. Stare con i compagni di squadra, fare spogliatoio a fine allenamento, vivere le trasferte, trovarsi al di fuori del campo per cene, feste, eventi. Questo è il più bel ricordo che ho del football: la famiglia!

Il football ha migliorato la tua vita? in cosa?
Sicuramente il football ti migliora caratterialmente e fisicamente. Ti insegna a combattere fino all’ultimo, a soffrire per un qualcosa di più grande, ti insegna la disciplina, la fratellanza.
Fisicamente inizi a capire come i dolori facciano parte del quotidiano, bisogna solo valutarli nelle giuste proporzioni.
E poi il football, nel mio caso, mi ha fatto rimanere a Pesaro in un periodo in cui pensavo di tornare a Milano. Se non è una vita migliore questa…!

Altro
Non dimenticherò mai la partita giocata in casa delle Aquile con una squadra di 16 giocatori, di cui 3 austriaci, un americano che non giocava e 3 “pensionati dal football”. Senza provare, senza affiatamento, e senza riscaldamento (anche se c’erano 40 gradi fuori)…Abbiamo anche vinto con una squadra pronta alla IFL.
Troppi altri ce ne sarebbero, ma questo è sicuramente il più comico 😀

Angel of the week: Andrea Giorgini

Nome Andrea
Cognome Giorgini
Soprannome Giogio
Data di nascita 01/06/1973
Ruolo negli Angels Dirigente, Ex Giocatore
Ruolo Attuale
Numero di maglia 51
Altezza 175
Peso 118
Anni di esperienza nel football 25
Andrea Giorgini

Andrea Giorgini

In quali squadre hai giocato?
Angels Pesaro, Marlins Rimini

Quando e come ti sei avvicinato al football?
Con gli amici dell’epoca (1989) abbiamo partecipato al primo campionato giovanile U21 della storia degli Angels Pesaro.

Quale è stato il tuo percorso di crescita personale nel football?
In principio ero Centro, come riserva di Mauro “Pappo” Bernardini. Poca esperienza in quegli anni in prima squadra nei momenti della A1. Cresciuto nella giovanile ho esordito gli ultimi minuti (1990/91) in casa contro Chiefs RA.
Poi A2 e lì ho avuto modo di giocare come centro.
Anno di stop dopo la chiusura della compagine.
3/4 anni a Rimini con i Marlins (OG, OT).
Stop.
Ritorno come Centro (OG) nel 2006 … il resto è noto: ogni ruolo in OL e DL.

Hai raggiunto qualche particolare obiettivo nel football?
Campioine Italia Serie B 2006-2007

Qual è il tuo metodo di allenamento in campo e in palestra?
Niente riscaldamento e subito in campo.

Che obiettivi individuali hai per questo campionato?
Tifare la mia squadra

Il tuo ricordo più bello riguardo il Football?
La trasferta di Palermo con i Marlins.

Il football ha migliorato la tua vita? in cosa?
Prendere il coraggio di affrontare le situazioni

Angel of the week: Daniel Zamfir

Nome Daniel
Cognome Zamfir
Soprannome
Data di nascita 17/07/1996
Ruolo negli Angels Giocatore
Ruolo Attuale Quarterback
Numero di maglia 9
Altezza 176
Peso 72
Anni di esperienza nel football 4
Daniel Zamfir

Daniel Zamfir

Quando e come ti sei avvicinato al football?
Ho iniziato il settembre del 2011. A me fa ancora ridere il modo in cui ho iniziato a praticare football. Praticamente un giocatore degli Angels(Nabil WR #13) aveva aperto una kebabberia dietro casa mia(nel 2010),parlandoci ho scoperto la presenza di una squadra di football a Pesaro,conoscevo già il football e lo seguivo ogni tanto. Dopo quasi un anno sono riuscito a convincere i miei, che inizialmente erano abbastanza perplessi, e ho iniziato a giocare a football.

Quale è stato il tuo percorso di crescita personale nel football?
Inizialmente sono partito come RunningBack e lo sono rimasto per 2 anni. Avevo giocato anche qualche partita in Under 15 come Ricevitore. Dopo due anni arriva a Pesaro coach Shawn Woods, offensive coordinator oltre che grande QuarterBack. E mi disse che non ero adatto a fare quel ruolo,bisognava essere robusti e senza pietà,caratteristiche che iniziavo ad acquisire piano piano, e quindi il ruolo adatto a me era il QuarterBack,e tuttora lo sono.

Che obiettivi individuali hai per questo campionato?
Si! Avere fiducia in me stesso,e nei miei compagni! Questo è il traguardo più importante.

Qual’è la tua partita preferita e perché?
La mia partita preferita è stata l’anno scorso nel 2013 contro i Doves Bologna. Era una partita tiratissima,quando una squadra segnava arrivava subito l’altra che pareggiava i conti. Abbiamo vinto di un TD grazie ad una ricezione perfetta senza paura di Giovanni Serafini,ricevitore. Mancava qualche minuto,avevamo il possesso palla e decidiamo di lanciare,c’è stato un errore tecnico,il ricevitore sbagliò traccia e la palla ormai lanciata andò in mano all’avversario,intercetto,fortunatamente il difensore era stanco e sono riuscito a recuperarlo 20y prima del TD. Quindi abbiamo rischiato di perdere ma alla fine abbiamo vinto.

Qual è il tuo metodo di allenamento in campo e in palestra?
Tecnica e atletismo le basi da coltivare che possono essere sufficienti in un campionato in cui non ci sono veri e propri professionisti

Che obiettivi individuali hai per questo campionato?
Beh…ovviamente arrivare in finale,anche perché probabilmente per me sarà l’ultimo campionato Under 19 con gli Angels.

Il tuo ricordo più bello riguardo il Football?
Non c’è un ricordo in particolare,tutti sono belli. Forse il più bello…la prima azione. Si! La prima azione,la prima volta che entro in campo pronto a giocare RB,parte l’azione e inizio a correre prendendo la palla,conquisto un po di terreno e sento le prime botte,male…tanto male…ma anche bello!

Il football ha migliorato la tua vita? in cosa?
Mi ha insegnato cos’è il gioco di squadra, avere fiducia nelle tue potenzialità,avere fiducia nei tuoi coach, avere fiducia nei tuoi compagni, dare sempre il 100%,non dare la colpa a nessuno perché tutti sbagliano,prendersi le proprie responsabilità, cercare sempre di migliorare e non arrendersi mai.

Angel of the week: Matteo Gallo

Nome Matteo
Cognome Gallo
Soprannome
Data di nascita 15/09/1995
Ruolo negli Angels Giocatore
Ruolo Attuale Offensive line
Numero di maglia 58
Altezza 175
Peso 85
Anni di esperienza nel football 3
Matteo Gallo

Matteo Gallo

Quando e come ti sei avvicinato al football?
Io mi sono avvicinato al football americano due anni fa grazie ad un mio caro amico che già giocava

Quale è stato il tuo percorso di crescita personale nel football?
Il mio percorso è stato veramente duro perché quando sono arrivato io la giovanile era già finita e quindi ho iniziato con la senior. Ho iniziato a giocare come Linebacker mentre ora in giovanile sono centro.

Qual’è la tua partita preferita e perché?
La mia partita preferita è stata quella contro gli americani perché li ho capito quanto mi manca per essere un buon giocatore.

Che obiettivi individuali hai per questo campionato?
Ho voglia di fare un ottimo campionato di allenarmi duramente per migliorare sempre di più perché le potenzialità le abbiamo tutti ma bisogna metterci tanta buona volontà.

Il football ha migliorato la tua vita? in cosa?
Il football ha cambiato in meglio la mia vita perché io ho trovato negli Angels una seconda famiglia dove si cresce insieme grazie anche a quelli che giocano da tanto che danno consigli, aiutano… Il football mi ha insegnato a comportarsi bene sia dentro che fuori dal campo e io credo che mi sta facendo crescere tantissimo .

Angel of the week: Francesco Fabbri

Nome Francesco Paolo
Cognome Fabbri
Soprannome Frank
Data di nascita 30/04/1970
Ruolo negli Angels Dirigente
Ruolo Attuale
Numero di maglia 77
Altezza
Peso
Anni di esperienza nel football 21
Francesco Fabbri

Francesco Fabbri

In quali squadre hai giocato?
Angels Pesaro, Marlins Rimini, Dolphins Ancona, Blue Team

Quando e come ti sei avvicinato al football?
Mi sono avvicinato al football nel 1989 avevo 19 anni e ho incominciato ad allenarmi con la prima squadra.
Il mio primo vero campionato l’ho disputato con le giovanili nel settembre del 1990 e da li non ho più smesso…….di restare nel mondo football…..

Quale è stato il tuo percorso di crescita personale nel football?
Grazie alla mia stazza ( 1.90 x 120 kg) ho subito trovato spazio tra le linee di difesa ed attacco ….sono cresciuto nei primi ANGELS dal 1989 al 1993 x poi passare ,visto la chiusura del team pesarese, ai MARLINS Rimini team nuovo che mi ha permesso di intraprendere un cammino che mi ha visto crescere dalla serie B alla massima divisione………poi nel 1996 sono passato ai DOLPHINS ANCONA fino al 2005 qui ho vissuto il TOP DA GIOCATORE ….4 SUPERBOWL 2 EDIZIONI DI COPPE DEI CAMPIONI E LA CHIAMATA IN NAZIONALE

Hai raggiunto qualche particolare obiettivo nel football?
Ho giocato in NAZIONALE i campionati europei nel 1997 conquistando una medaglia di bronzo, poi nel 1999 ho giocato i primi campionati giocando

Qual’è la tua partita preferita e perché?
IL RICORDO DEI 4 SUPERBOLW E’ INDELEBILE……..
pero’ la partita che mi ricordo di piu’ e stata la partita vinta 41/40 a Roma
contro i Gladiatori io giocavo nei Marlins linea di attacco e difesa in serie A1 partita indimenticabile vinta allo scadere del tempo….FANTASTICO

Qual è il tuo metodo di allenamento in campo e in palestra?
ALLENARMI CON COSTANZA……..

Che obiettivi individuali hai per questo campionato?
VINCERE IL TITOLO

Il tuo ricordo più bello riguardo il Football?
I TANTI AMICI CHE OGGI HO IN GIRO X L’ITALIA

Il football ha migliorato la tua vita? in cosa?
Saper fare squadra mi ha aiutato in tutti gli ambiti della vita, una famigli aggiunta, il divertimento, le amicizie, il dolore e la fatica

Altro
la palla rotonda te le può passare anche un muro, la palla da ovale te la passa solo un amico

Angel of the week: Michele Ascani

Nome Michele
Cognome Ascani
Soprannome Sapientino
Data di nascita 13/09/1997
Ruolo negli Angels Giocatore
Ruolo Attuale Offensive line
Numero di maglia 56
Altezza 184
Peso 110
Anni di esperienza nel football 4
Michele Ascani

Michele Ascani

Quando e come ti sei avvicinato al football?Durante l’ estate del 2010 grazie a Frank e guardando le partite alla televisione.

Quale è stato il tuo percorso di crescita personale nel football?
Partito da football a 5 come centro fino ad arrivare a giocare in linea come titolare in prima squadra, giocando OL e DL in giovanile

Qual’è la tua partita preferita e perché?
Angels-Warriors del 2010 poichè è la prima partita a football mentre quella contro i Ravens 2012 come prima partita e vittoria giocando a 9

Che obiettivi individuali hai per questo campionato?
Dare il massimo sempre e aiutare molto i nuovi

Il tuo ricordo più bello riguardo il Football?
La trasferta a Milano con l’ Under 15 del 2011

Il football ha migliorato la tua vita? in cosa?
Si in molte cose soprattutto la determinazione

Angel of the week: Filippo Piermaria

Nome Filippo
Cognome Piermaria
Soprannome  The Moose
Data di nascita 29/03/1975
Ruolo negli Angels Giocatore
Ruolo Attuale Linebacker
Numero di maglia 42
Altezza 180
Peso 91
Anni di esperienza nel football 22
Filippo Piermaria

Filippo Piermaria

In quali squadre hai giocato?
Angels, Marlins, Dolphins, Giants

Quando e come ti sei avvicinato al football?
nel 1993 grazie ad amici che già giocavano, tra cui i fratelli Angeloni, Luca Bracaccini e altri

Quale è stato il tuo percorso di crescita personale nel football?
Ho iniziato come ricevitore xchè ero gracile e venivo dal basket , quindi mani abbastanza buone, poi x esigenze mi hanno passato linebacker dove ho conosciuto grandi giocatori come Eddy Donovan e Filippo Clini al quale ho preso il numero di maglia, poi grazie ad una ciste nel sedere del ns attuale presidente Frrank Fabbri ho giocato tutta la mia prima stagione in linea di difesa. Dopo il primo anno, aimè, la squadra della mia città ha chiuso ed è iniziato il mio viaggio verso altre squadra come i Marlins Rimini, dove ho giocato 2 finali, una in serie b e l’altra in a2, tutte perse, ho però vinto anche il titolo di campione d’Italia u20, i Dolphins ancona che mi hanno fatto giocare 3 finali scudetto ( tutte perso x una segnatura) Giants bolzano dove ho giocato un altro superbowl (perso anche questo di una segnatura) e infine il ritorno a casa nella famiglia Angels

Hai raggiunto qualche particolare obiettivo nel football?
Come ho scritto sopra ho vinto il titolo u20 con i marlins, diverse finali scudetto o di categoria e ultimo ma non per importanza, ho disputato il primo mondiale di football americano con la maglia della nazionale

Qual’è la tua partita preferita e perché?
avrei tante partite da menzionare, ma quella che preferisco in assoluto è stata mia prima partita con l’Italia, era il 1999 e ho giocato contro la finlandia, vincemmo ed eravamo ai primi campionati del mondo

Qual è il tuo metodo di allenamento in campo e in palestra?
Cerco sempre di spingere al massimo sul campo xchè in palestra non riesco ad andare x vari motivi

Che obiettivi individuali hai per questo campionato?
Sicuramente di far crescere la mia squadra e i tanti giovani che abbiamo a roster

Il tuo ricordo più bello riguardo il Football?
Senza dubbio i viaggi con il pulmino per fare ore di strada per allenarci, abbiamo creato un bel gruppo di amici, poi l’odore degli spogliatoi prima di una partita e l’aria che si respira, quando incroci gli occhi di un tuo compagno vedi la voglia che ha di sacrificarsi per la squadra ed è sicuro che farò lo stesso anche io

Il football ha migliorato la tua vita? in cosa?
Sicuramente nei rapporti con gli altri essendo io uno molto timido, nel football o ti sciogli o ti fanno sciogliere ( rookie night x esempio)

Altro
“If you dress good you play good”