Al campo di via Respighi passano i Rhinos Milano (46-21)
Contava di rompere il ghiaccio anche in casa, Pesaro. Ma i troppi errori commessi nella parte centrale del primo tempo hanno tarpato le ali a Frazzetto e compagni. Non era iniziata male, tutt’altro: sul 14-7 per i milanesi, i Ranocchi parevano in grado di contrapporsi ai rivali. Invece tre intercetti cambiavano all’improvviso l’inerzia del match: “Dire che sia stato per poca concentrazione sarebbe riduttivo e non posso pensarlo – dice coach Gerbaldi -.
Ma quando l’attacco regala palloni all’avversario anziché utilizzarli al meglio per cercare di segnare e subisce dei touch-down sul ribaltamento, poi il morale della squadra va a terra”. Non era, però, ancora finita. Spada approfitta di un colpo di fortuna e afferra la palla al volo, sguillata via a due avversari che si scontrano, mentre si trova in end-zone. Pesaro torna a crederci (34-13) e spinge per segnare ancora: spreca, però, per due volte il lancio per incomprensioni tra il qb Fiordoro con i suoi ricevitori, quindi uno snap sbagliato per Germany vanifica l’ultimo tentativo, a pochi secondi dall’intervallo.
Dove i Ranocchi avrebbero potuto accomodarsi con uno scarto ancora rimediabile e soprattutto con l’adrenalina ritrovata. Che invece non c’è più. Così, la ripresa è un monologo dei Rhinos, fatta eccezione per un intercetto di Tyren Quinn che deposita direttamente in touch-down e si fa un regola per il suo compleanno con la prima segnatura in maglia pesarese. Finisce 46-21 e adesso non si può più sbagliare: “Sabato a Torino ci giochiamo la salvezza – dice Gerbaldi -. Ci serve una settimana di allenamenti a ranghi completi, perché lo sport non mente: la partita è la fotografia di come ti alleni”.
L’ufficio stampa