Dopo 29 anni di assenza, Ancona fa sua la sfida contro Pesaro
Ventinove anni dopo, il derby, tra Pesaro e Ancona nella massima serie, ha regalato emozioni al pubblico del camposcuola di via Respighi. La vittoria è andata ai Dolphins (25-36 il punteggio) e ai Ranocchi Uta resta l’amaro in bocca. Ma, come riconosce onestamente a fine gara il defensive Giorgio Gerbaldi «ha vinto chi ha sbagliato meno. E non siamo noi». In effetti i pesaresi di errori ne hanno commessi troppi per sperare di condurre in porto una battaglia iniziata col piede giusto. Dopo pochi minuti a sbloccare la partita era infatti Matteo Spada, su bel lancio del suo qb, Chase Venuto; Leonardi si fa stoppare il calcio ed è 6-0.
Subito dopo, i padroni di casa perdono una delle colonne del reparto difensivo, Kristi Ndreu, che esce portato a braccia dai compagni: si teme per il ginocchio. I Dolphins sprecano un calcio da tre punti e Pesaro aumenta il vantaggio col primo touch down stagionale di Alec Iacovelli: l’americano aggancia al volo l’assist di Chase Venuto ma poi la trasformazione da due punti non va e Uta non capitalizza il vantaggio come potrebbe (12-0). Si potrebbe andare all’intervallo con l’inerzia in pugno, ma i locali si fanno sorprendere dalla corsa laterale di Soltana; entra anche il calcio e le distanze si riducono (12-7). Ma il touch-down più spettacolare arriva poco dopo, con Mosca in tuffo direttamente in end-zone. La trasformazione va a segno e Ancona sorpassa (12-14). Pesaro accusa il colpo e spreca una buona opportunità nel successivo attacco, facendosi intercettare.
Dopo l’intervallo riparte Spada che, in slalom, va a depositare il pallone del terzo td di Uta, Leonardi stavolta non sbaglia e i Ranocchi ribaltano di nuovo il punteggio (19-14). Ma è l’ultima volta. Poi i Dolphins salgono in cattedra: c’è un po’ di discussione, ma gli arbitri ritengono valido il touch-down che pareva un passaggio incompleto e che invece permette agli anconetani di rimettere il naso avanti (19-21).
A quel punto arriva la sanguinosa ‘persa’ da Spada, fin lì tra i migliori: sul kick-off di ritorno, il ricevitore va sicuro per ripartire di corsa, ma la palla gli scivola e viene intercettata da un avversario. Ancona non spreca la ghiotta occasione e dopo aver segnato nuovamente, decide di andare per la trasformazione da due punti, che va a bersaglio (19-29). La carica emotiva si ribalta sul versante ospite, mentre Uta paga caro il momento no e subìsce un altro touch-down. Chase Venuto si fa male, anche lui al ginocchio. Coach Sclafani inserisce in regia Fiordoro che regala, con un bel lancio, al giovane Iacopo Bertini la soddisfazione della prima segnatura in serie A. «E’ questo il mio regalo di compleanno – dirà alla fine un po’ mesto il presidente Frank Fabbri -. Avrei voluto la vittoria nel derby, ma il primo touch down in serie A1 di mio nipote è meglio di niente». Per evitare l’ultimo posto e salvarsi, i Ranocchi dovranno ora guardarsi da Grizzlies e Guelfi.