Netto KO nel derby Marchigiano

Ad Ancona, contro i Dolphins, finisce 42-0

Purtroppo, nemmeno l’aver completato l’organico ha giovato ai Ranocchi Uta, nettamente sconfitti dai Dolphins nel derby marchigiano (42-0). Il reintegro di Alex Germany dopo tre settimane di stop e l’ingaggio dell’oriundo Dave Martins al fianco di Tyren Quinn, alla seconda apparizione in maglia Pesaro, lasciavano ben sperare in un cambio di rotta. Nel frattempo, la società aveva compiuto un ulteriore sforzo aggiungendo al roster l’esperienza di Paolo Meneghetti.

Ma tutto questo, al cospetto degli anconetani, non è bastato. La difesa dei Dolphins è apparsa impenetrabile e, a parte l’indiscussa furia agonistica, i ragazzi di Gerbaldi non sono riusciti a concretizzare i loro attacchi. Nel primo quarto i Ranocchi sprecano l’opportunità di portarsi in vantaggio con un calcio piazzato da 3 punti di Canuti, bloccato da Misher; poi, dal 2° quarto in avanti, i padroni di casa diventano anche padroni della partita. Dopo il 7-0, siglato da Dean e Brancaccio, Canuti non centra i pali con il field goal calciato dai 24 metri ed è Ancona ad aumentare il distacco col touch-down del giovane Mosca.

Prima dell’intervallo Nocera segna il 19-0, arrotondato dalla trasformazione di Dean. Dagli spogliatoi, i pesaresi escono battaglieri e conquistano subito 20 yards con le punizioni, ma non riescono a rompere il ghiaccio ed è ancora il figlio d’arte Mosca a mettersi in evidenza col secondo td personale, poi Brancaccio trasforma ed è 28-0. Il nervosismo sale insieme alla carica agonistica, ma non porta frutti, anzi sono ancora i Dolphins ad andare a segno con Clementi (35-0). Gli Uta rimediano un’espulsione con Rossi e la gara si chiude nel peggiore dei modi, subendo un ultimo touch-down da Gianfelici, arrotondato ancora dal kicker di casa (42-0). Ora c’è di nuovo una settimana di break da sfruttare: non si può più sbagliare se si vuole credere nella salvezza. Il 15 aprile la sfida sarà tostissima, al camposcuola di via Respighi arrivano i Giants Bolzano, vice-campioni d’Italia.

L’ufficio stampa

 

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